GENESI 17, 9-16; PROVERBI 8, 12-21; VANGELO Mt 6, 7-15
Continuiamo il nostro cammino quaresimale, lasciandoci guidare dalla meditazione del libro della Genesi. In questo passo, Dio chiede la risposta di Abramo. E’ Dio stesso a dettare il patto. Abramo lo deve mantenere, perché il suo ruolo è quello di rispondere all’azione di Dio. Ecco che la circoncisione diventa, per il popolo ebraico, il segno dell’accettazione del patto, e questa risposta all’azione di Dio rimane perenne testimonianza perché incisa nella carne.
Occorre conoscere e osservare la Legge, questo permette di rispondere ogni giorno, in maniera adeguata, all’azione di Dio. Quando Paolo parlerà della “giustizia che si fonda sulla fede e non sulle opere”, non farà che riportare alla purezza originaria questa dimensione: l’uomo non conquista Dio, ma è chiamato a conservare il dono di Dio. A Sara viene cambiato il nome. Inizia una storia nuova, fatta di benedizione e fecondità, infatti darà alla luce il figlio Isacco. La preghiera del Padre nostro, che Gesù ci insegna attraverso il Vangelo di S. Matteo, ci chiede di imparare a chiamare Padre, il Dio con cui Abramo ha stretto il patto di alleanza. Chiediamo allora al Padre, di aiutarci a custodire i doni di cui ci ha fatto grazia e di liberarci da tutti i mali.