Meditazione 17 marzo 2020

GENESI 19,12-29; PROVERBI 8,32-26; VANGELO Mt 6,16-18

Lot, nipote di Abramo, immigrato anche lui con il Patriarca nel viaggio da Ur di Caldea a Carran, sempre con Abramo giunge in Canaan, poi in Egitto e poi ancora in Canaan dove si è stabilito, Lot ha molto bestiame. Per poter vivere in pace nello sviluppo della propria ricchezza, e per non dover litigare con i pastori di Abramo, alla ricerca di pascoli, su proposta di Abramo stesso gli viene offerta la possibilità di scegliere il territorio in cui vivere. Lot sceglie di emigrare nella valle del Giordano, ben irrigata, e si stabilisce presso Sodoma. Dio ascolta il grido di sofferenza che si alza dalle città di Sodoma e Gomorra poiché gli abitanti sono malvagi e opprimono gli altri cittadini più poveri e indifesi. Gli abitanti malvagi fanno il male, rifiutano l’ospitalità, a differenza di Abramo che ritiene sempre un onore ospitare e dar da mangiare ad uno straniero. Anzi considerano straniero Lot stesso, che abita tra loro e lo rimproverano per il fatto che si rifiuta di consegnare loro due ospiti che sono venuti a trovarlo.

Essi vogliono abusare di loro e minacciano lo stesso Lot: (Gen 19,9: “È venuto tra noi come straniero e vuol farsi giudice”). A questo punto, l’autore biblico ritiene di aver sufficientemente dimostrato la malvagità di Sodoma e Gomorra e quindi conclude che Dio, giustamente, debba distruggere le due città. A questo punto, nel testo, viene riportata la grande intercessione di Abramo con Dio che gli ha confidato i suoi progetti di distruzione del male e dei suoi autori. Abramo non difende i malvagi ma pone il problema della morte dei giusti insieme con i peccatori in caso di catastrofe: “Sterminerai, Signore, l’empio con il giusto?” (18,23-33). In una trattativa tipica del mondo orientale in cui si insiste ad abbassare i parametri degli interventi di castigo, Abramo incomincia da 50. “Se ci fossero 50 giusti?” e arriva fino a 10:”E se ci fossero 10 giusti?”. Non c’erano neppure 10 giusti. Tuttavia, Dio salva Lot per amore di Abramo poiché non ha accettato di cedere i suoi ospiti alla malvagità dei Sodomiti. Il testo vuole aiutarci a scoprire che un cuore permaloso, incapace di rispettare l’ospitalità, se fa gridare di paura e di rabbia il povero perché sfruttato, se compie il male, se non sa obbedire alla legalità, riconoscendo il diritto di ogni persona, se non conserva la pietà per i deboli, si indurisce e diventa incapace di costruire l’umanità più bella e più vera della persona. E questo va fatto senza rimpianti, senza nostalgie e tentazioni assecondate.
A questo orientamento viene ricondotto anche il significato di alcune forme cristallizzate di sale. Una di queste fa riferimento alla moglie di Lot che non ha saputo superare la tentazione di rivolgersi indietro, con la sua nostalgia al passato. La lettura culturale si gioca, perciò, su moralità e immoralità, su benessere e morte, nella linea di premio e castigo. Ma è il male stesso che ha in sé il virus della debolezza, della frantumazione e della distruzione.