Meditazione 18 marzo 2020

GENESI 21,7-21; PROVERBI 10,28-32; VANGELO Mt 6,19-24

Nel Vecchio Testamento non molti vennero al mondo con grandi aspettative come Isacco. Egli nacque secondo la promessa al tempo stabilito da Dio. Le benedizioni promesse da Dio si realizzano solo nel momento in cui Egli vuole e nel tempo più opportuno. Isacco vuole dire “risata” e c’era una buona ragione per aver ricevuto questo nome. Quando Sara ricevette la promessa, ella invece rise per incredulità e a causa di dubbio. Quando Dio ci dà quella provvidenza che pensavamo ormai di non ricevere più, dobbiamo ricordare con dolore e con vergogna i momenti di mancanza di fede nella sua potenza e nella sua promessa. Questa clemenza riempì Sara di allegria e di meraviglia. I favori di Dio al popolo dell’alleanza sorpassano ogni pensiero e ogni aspettativa: chi potrebbe immaginare che Egli farà tanto per quelli che meritano così poco? Chi l’avrebbe mai detto che Dio avrebbe mandato suo Figlio a morire per noi, il suo Spirito a santificarci e i suoi angeli ad assisterci? Chi l’avrebbe mai detto che i grandi peccati sarebbero stati perdonati, le povere offerte accettate e noi, resi degni dell’Alleanza? Troviamo qui un breve racconto dell’infanzia di Isacco.

Dio, benedicendo l’allattamento dei bambini e custodendoli dai pericoli nell’età infantile, ci dimostra attraverso questi esempi, la cura e la tenerezza della Provvidenza divina. Non trascuriamo mai l’insegnamento di questa storia familiare che consiste nel non dormire mai nei privilegi o nelle nostre azioni e ricerchiamo, invece, le benedizioni della nuova Alleanza tramite la fede nella sua divina onnipotenza. La condotta di Ismaele fu sanzionata per aver disprezzato in modo profano l’Alleanza e la promessa con malizia contro Isacco. Abramo è stato afflitto dal comportamento scorretto di Ismaele e Sara richiese una punizione molto grave. Ma Dio, dimostrando che Isacco doveva essere il padre della Discendenza promessa, mandò via Ismaele affinché non corrompesse il suo comportamento e provasse a impossessarsi dei diritti di Isacco.  Quelli che non sanno apprezzare le cose, conosceranno il valore della provvidenza desiderandole proprio nel momento del bisogno. Essi furono nei guai del deserto: l’acqua finì e, avendo smarrito la strada, a causa di quel clima caldo Ismaele venne presto assalito dalla fatica e dalla sete. Dio è sempre a disposizione per aiutarci quando siamo in difficoltà e non ci abbatte ma aumenta i nostri sforzi per aiutarci. La promessa divina che riguarda il figlio è qui ripetuta come se Agar dovesse darsi da fare per andare incontro al Signore. L’angelo la indirizza a una provvista lì presente. Tanti hanno motivo di consolarsi ma sono giorno dopo giorno nel dispiacere proprio perché non riescono a vedere il conforto. C’è infatti la benedizione dell’acqua a portata di mano grazie al patto di grazia, ma essi non ne sono consapevoli. Lo diventano invece quando Dio stesso apre i loro occhi per fargli vedere che hanno toccato il fondo e presentargli il rimedio. La vera benedizione per l’uomo, per ciascuno di noi è che Dio è “Accanto a noi” sempre!!