Meditazione 27 marzo 2020

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Gesù sconfitto per liberare gli sconfitti

Mons. Mario Delpini, Omelia della Via Crucis della terza settimana di Quaresima

Vorrei parlare di Simone di Cirene, colui che fu costretto

“Costrinsero a portare la croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo” (Mc 15,21).
Gesù umiliò se stesso fino ad essere innalzato: quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me (Gv 12,32).
Gesù si è umiliato, si è abbassato fino alla condizione di uno che subisce, di uno che è costretto e condotto là dove non vuole: Gesù costretto a portare la croce ha reso possibile vivere la costrizione come un atto d’amore, come la decisione di amare fino alla fine.

Anche Simone di Cirene è costretto: come ha vissuto questa costrizione? Gesù dunque incontra i costretti.

Incontra coloro che sono costretti in carcere; incontra i capi e i manovali della malavita, costretti da patti scellerati e da avidità insaziabile, dalle loro scelte e dalle circostanze a fare del male;

Incontra le donne sfruttate, costrette a lavori umilianti, costrette alla prostituzione; incontra i bambini costretti a lavorare, a portare le armi; incontra quelli costretti dalla fame, dalla guerra, dalla persecuzione religiosa a lasciare la loro terra.
Simone veniva dalla campagna, presumo da un lavoro faticoso e onesto; ma gli altri, i costretti, da dove vengono? Non lo so, non voglio giudicare. Ma voglio celebrare per loro questa stazione della via crucis: vorrei che giungesse a tutti la rivelazione evangelica.

Nella costrizione riconoscete la presenza di Gesù, la vocazione alla libertà, alla possibilità di trasformare l’incontro costretto in una occasione per amare, per riconoscere la grandezza della vostra vocazione, per ritrovare la stima di voi stessi, per diventare uomini e donne nuove. Voi costretti per le vostre scelte, sbagliate se incontrate Gesù potete convertirvi.
Voi costretti dalla cattiveria, dalla avidità spietata degli altri, se incontrate Gesù potete sperare.

I cristiani, specie coloro che sono presenti e operanti là dove vivono e soffrono i costretti, sono a servizio dell’attrattiva di Gesù: si è innalzato sulla croce e attira tutti a sé.
Alzatevi dalla vostra umiliazione, voi che siete costretti, umiliati dalla vita, seguite Gesù: una vita nuova è promessa, una vita nuova vi attende!

Vorrei parlare di Veronica, colei che soffrì l’impotenza

Veronica rappresenta l’impotenza. Vedere il giusto ingiustamente condannato e non poter far niente. Sentire il gemito che si perde nel chiasso e non sapere come raccoglierlo.
Vedere lo strazio della madre e non poterla consolare. Assistere alla caduta e non avere forse per aiutare.
Gesù si è umiliato fino all’impotenza, Lui, il Signore del cielo e della terra, per condividere l’impotenza.

Ha quindi visitato l’impotenza di tutti quelli che non possono fare niente, che non contano niente.
Assistono a ciò che succede, si sentono trafiggere il cuore dal dolore innocente e non possono porre rimedio. Neppure una parola: anche se dicono qualche cosa nessuno li ascolta.
Portano in sé, come tutti, il desiderio di essere felici: ma chi si interessa del loro desiderio? Non pagano, non votano, non sono rappresentati là dove si prendono decisioni.
Sarebbero capaci di fare molte cose utili o potrebbero imparare: ma chi riconosce il loro valore e le loro potenzialità? Sono donne, bambine, bambini, uomini senza volto, senza lavoro, senza scuole, senza nome, senza potere.
Non contano niente per nessuno.

Gesù però si è umiliato fino all’impotenza per essere per tutti gli impotenti una vocazione: non dire che non puoi fare niente, puoi asciugare il volto del figlio dell’uomo che piange e sanguina. Non dire che non puoi fare niente, puoi stare là sotto la croce a batterti il petto per il disastro dell’umanità, finché sorga il giorno di Pasqua. La Veronica rappresenta l’impotenza e diventa presenza necessaria nella Via Crucis: anche quando non puoi fare niente puoi sorridere, puoi compatire, puoi pregare, puoi dire una parola saggia, puoi portare stampato su un panno il volto del Figlio di Dio.