Per meditare
Nel paese delle strade storte c’è gente che si perde. Li vedi in giro per il paese smarriti: camminano e camminano, si stancano, ma non vanno da nessuna parte, si aggirano come in un labirinto, non sanno per dove si possa uscire per andare verso la terra promessa. Le strade storte complicano la vita, costringono a rallentare e impediscono lo slancio. Nel paese della strade storte le regole diventano cavilli, la burocrazia invece che essere una garanzia è un groviglio inestricabile. Nel paese della strade storte anche i pensieri sono storti e le parole sono dette non per farsi capire, ma per confondere. E così le persone diventano false. Dicono una cosa ma ne pensano un’altra.
Le loro domande non sono per avere risposte, ma per accusare, come gli inviati a contestare Giovanni: “perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?”. I pensieri storti e le parole false chiamano bene il male e male il bene, sostengono che è giusto essere ingiusti, sono abili nell’ingannare per fare i loro interessi, rendere i ricchi più ricchi e i poveri più poveri. Nel paese delle strade storte c’è sempre un angolo in cui si nasconde una insidia. Come un virus malefico che si mette in agguato per causare una epidemia, così la cattiveria, il risentimento, la voglia di vendetta si sistema in qualche posto dove non si lascia vedere; poi, quando non te l’aspetti ti aggredisce e ti fa del male. Il paese delle strade storte è un paese che confonde quelli che vengono da fuori, si sentono stranieri anche se sono fratelli. Le strade storte favoriscono pensieri complicati che spaventano i semplici. Nel paese delle strade storte rimane nascosto anche Colui che deve rivelarsi come salvatore. È in mezzo a voi: sta uno che non conoscete, colui che viene dopo di me, ed era prima di me. Nel paese delle strade storte ci vorrebbe una voce, una parola di profeta, un precursore che dica: “io sono voce di uno che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore”. Ci vorrebbe una voce per rendere spedito il cammino, sinceri i pensieri, franche le parole, evidente il bene e riconoscibile l’insidia, facile l’accesso. Insomma una voce che indichi la via della conversione. Ci vorrebbe una voce che indichi colui che è in mezzo alla gente ma che la gente non conosce. A quei tempi la parola di Dio chiamò Giovanni, limpido testimone, precursore ardente di Colui che era prima e che viene dopo. Ma che succederà oggi? Che succederà per questa prossima celebrazione del mistero dell’incarnazione? Succederà che molti, ascoltando la voce di uno che grida nel deserto, si sentiranno chiamati a conversione e invocheranno il perdono di Dio, la riconciliazione con la Chiesa, l’assoluzione sacramentale. Succederà anche che molti in questo tempo delle strade storte si faranno coraggio, sentiranno dentro quella parola di Dio che ha mandato Giovanni e si sentiranno chiamati ad essere voce che invita a rendere diritte le strade perché si manifesti colui che è venuto, che viene e che tornerà nella gloria. È dunque questa la missione della Chiesa, questo il compito che stasera vogliamo assumerci, questo il desiderio che abbiamo e il compito da svolgere per vivere quest’anno il mistero dell’incarnazione. Saremo voce, tutti. La missione non è riservata ai sacerdoti, non ci sono gli specialisti del sacro che si riservano il ruolo di essere precursori. Il Signore è germogliato dalla tribù di Giuda, e di essa Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. I discepoli di Gesù sono partecipi di un sacerdozio differente e portano tutti la responsabilità di rendere diritta la via del Signore. Saremo voce, per indicare il germoglio. Il Salvatore è presente nella storia non come un trionfatore che distrugge i nemici, ma come un germoglio: senza apparenza gloriosa, senza un potere per imporsi, senza una forza per vincere con violenza. Piuttosto come dimora dello Spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Saremo voce, per raddrizzare le strade storte: una parola chiara contro l’ingiustizia, una parola che faccia risuonare la speranza e dia fondamento alla promessa di pace, di riconciliazione, di un mondo nuovo: La conoscenza del Signore riempirà la terra … la sua dimora sarà gloriosa.
(Mons. Mario Delpini, Messaggio per la quinta domenica di Avvento)
Avvisi
– Domenica 20 dicembre, alle ore 12:30, le campane suoneranno a festa e ogni famiglia è invitata a pregare con il foglio che verrà distribuito e sarà scaricabile dal sito della parrocchia. Il parroco benedirà a distanza tutte le famiglie della parrocchia. Durante la messa delle 10.30 verranno benedetti i Gesù bambini che verranno messi nel presepe.
– Da lunedì 21 riprende la novena di Natale. Alle ore 17:00 per i ragazzi. Alle ore 20:45 per giovani adulti (anche in streaming).
– Riportiamo gli orari delle S. Messe di Natale:
Vigilia: ore 18.30
S. Natale: ore 8.00 e 10.30 (sospesa quella delle 18.00)
S. Stefano: ore 8.00 e 10.30 (sospesa quella delle 18.00)
Domenica 27: ore 8.00, 10.30 e 18.00
Giovedì 31/12 alle ore 18.00, celebreremo la Santa Messa Solenne con Te Deum di ringraziamento. Sarà trasmessa anche in streaming.
– Venerdì 1/1/2021 celebreremo la Santa Messa alle ore 10.30. Alle ore 18.00 la Messa sarà celebrata con Veni Creator (trasmessa anche in streaming)
– Il gruppo Caritas desidera ringraziare la generosa collaborazione di tutta la comunità. In questo anno particolarmente difficile, in cui il numero delle famiglie in difficoltà è notevolmente aumentato, abbiamo visto crescere la solidarietà e la premurosa risposta a tutte le richieste ed iniziative proposte oltre ogni aspettativa. Grazie di cuore a tutti!!!
– Oggi domenica 20 ha inizio il PIERgiornale, la pagina web ideata e gestita da adolescenti e 18/19enni della comunità, dove verranno pubblicati articoli e video inerenti alla nostra parrocchia. L’indirizzo web del sito è: www.ssapostoli.it/piergiornale