Parola del parroco (6 ottobre)

“Io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?” (Mt 20,14-15).

Mi ha sempre colpito questa frase del Vangelo di Matteo perché mette bene in chiaro che Dio è buono e che noi, il più delle volte, siamo maliziosi nel senso che giudichiamo sempre male le azioni che vediamo invece di prenderle per quello che sono.

Altre volte, nel Vangelo, Gesù ci ricorda che “solo Dio è buono” e che la sua bontà è più grande di ogni cosa e non si lascia scalfire dalla malignità degli uomini. Il giudicare male un’azione, il pensare sempre male degli altri e delle loro intenzioni non è mai una buona base di partenza per dei rapporti fraterni. La cosa che stupisce è che noi ci comportiamo nello stesso modo nei confronti di Dio, per esempio quando attribuiamo a Lui il male o il dolore presente nel mondo. “Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!”. È su questa affermazione che dobbiamo invece fondare la nostra fede: Dio è bontà infinita e dà a ciascuno quello che ritiene giusto per la sua vita. Da qui possiamo partire per costruire anche noi qualcosa di buono ogni giorno.

Questa settimana sono molti i motivi per pregare e invocare lo Spirito Santo: l’inizio del Sinodo straordinario dei Vescovi a Roma, l’appello per la pace da parte di papa Francesco, l’ingresso a Ternate e Varano Borghi di don Francesco.

Don Marco