Lui voce, Lui notizia

Per meditare

«Alziamo il capo, immaginiamo la storia come Avvento». Le gente del mio tempo è interessata soprattutto alle catastrofi. Le notizie dei disastri sono le più popolari. I racconti di tragedie occupano il tempo, la fantasia, le parole della gente del mio tempo. La gente del mio tempo e della mia terra è schizzinosa e si tiene lontana dalle discariche che puzzano di squallore e di disperazione. In compenso visita ogni giorno le discariche dove si accumulano racconti di dissesto, parole di discredito, aggiornamenti sui crolli della fiducia, della stima, della speranza. La gente del mio tempo visita più volentieri i depositi di macerie che l’incanto dei sogni e le musiche della consolazione. Legge le profezie, ma non arriva fino in fondo.

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Lui voce, Lui notizia

Per meditare

Il significato liturgico dell’avvento nel suo aspetto più ovvio e naturale è la preparazione immediata alle festività natalizie, nelle quali la Chiesa fa memoria della prima venuta di Cristo salvatore degli uomini nell’umiltà della nostra condizione umana. Tuttavia le letture bibliche proposte dalla prima domenica d’avvento offrono alla nostra riflessione anche il tema della seconda venuta di Cristo, quando tornerà nella gloria alla fine dei tempi e la storia degli uomini giungerà a pienezza. Questo periodo ci suggerisce allora atteggiamenti interiori del tutto particolari, come l’attesa, la fiducia e la speranza.

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