DEUTERONOMIO 6, 4-9; S. PAOLO APOSTOLO AGLI EFESINI 6, 10-19; VANGELO Mt 11, 25-30
Nel libro del Deuteronomio si racconta, fondamentalmente, il dialogo fra Dio e il suo popolo. Ma la voce di Dio è intesa come terribile, “una voce in mezzo alle tenebre, mentre il monte era tutto in fiamme” e perciò i responsabili, i capi tribù e gli anziani, chiedono a Mosé: “Avvicinati tu e ascolta quanto il Signore nostro Dio dirà e poi ci riferirai quanto ti avrà detto e noi lo ascolteremo e lo faremo”. Così il resoconto del dialogo si trasforma in lunghi discorsi che Mosé pronuncia al popolo, confermando le clausole dell’Alleanza e garantendo impegni di fedeltà che il popolo stesso pronuncia, incoraggiato dalle promesse e dalla verità del Signore. Così, alle soglie della terra promessa, Mosè annuncia le norme di comportamento di Israele di fronte a Dio e alla collettività, concludendo quindi con le benedizioni e le maledizioni. Oggi leggiamo un testo preziosissimo.
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