Meditazione 30 marzo 2020

GENESI 37, 2a-b; 39, 1-6b; PROVERBI 27, 23-27b; VANGELO Mc 8, 27-33

Il disegno di Dio agisce attraverso le vicende di uomini concreti e che questo non si concretizza quasi mai in un cammino lineare, ma una strada di costante sorpresa. Giuseppe spogliato della sua libertà e della propria dignità è condotto in Egitto in qualità di schiavo. Su un orizzonte spersonalizzato la persona diventa un puro oggetto. Egli assume i tratti della vittima che, puramente passiva, non fa altro che subire quello che gli altri gli infliggono. Viene venduto ad un notabile egiziano Potifar comandante delle guardie di Faraone. Questi ben presto sa individuare le qualità di Giuseppe tanto che lo eleva o al rango di servitore personale e di maggiordomo della sua casa.

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Meditazione 28 marzo 2020

GIOELE 3, 1-5; S. PAOLO APOSTOLO AI ROMANI 8, 12-17b; VANGELO Mt 19, 13-15

Il libro del profeta Gioele è molto breve, il testo ebraico lo suddivide in 4 capitoli. Sappiamo molto poco di questo profeta, il cui nome significa «Yahweh è Dio», tutto ciò che ci viene detto a suo riguardo si trova in Gioele 1:1: «Parola del Signore, rivolta a Gioele, figlio di Petuel.»
Anche la collocazione temporale dello scritto è incerta. Le ipotesi più probabili lo datano al periodo del primo tempio, durante il regno del re Ioas. Sostanzialmente, il libro di Gioele si compone di due parti ben distinte, di cui la prima è  incentrata su un’invasione di cavallette e la seconda sulle benedizioni per Israele, dopo il ritorno dall’esilio babilonese, e sul giudizio sui suoi nemici circostanti.

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