Per meditare
«Alziamo il capo, immaginiamo la storia come Avvento». Le gente del mio tempo è interessata soprattutto alle catastrofi. Le notizie dei disastri sono le più popolari. I racconti di tragedie occupano il tempo, la fantasia, le parole della gente del mio tempo. La gente del mio tempo e della mia terra è schizzinosa e si tiene lontana dalle discariche che puzzano di squallore e di disperazione. In compenso visita ogni giorno le discariche dove si accumulano racconti di dissesto, parole di discredito, aggiornamenti sui crolli della fiducia, della stima, della speranza. La gente del mio tempo visita più volentieri i depositi di macerie che l’incanto dei sogni e le musiche della consolazione. Legge le profezie, ma non arriva fino in fondo.
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